giovedì 15 maggio 2014

"Si fece buio su tutta la terra...": Venerdì Santo 2014 a Molfetta

Sono le 3.30 del mattino del Venerdì Santo quando si apre il portone della chiesa di Santo Stefano nel Borgo cittadino. Gli stradari, il paliotto, la Croce e i fanali, annunciano l'inizio dell'attesa processione dei Cinque Misteri. Tantissime le persone che decidono di trascorrere la "nottata", dopo la visita ai Repositori, nel centro cittadino, sopportando il freddo, il sonno, a volte la pioggia nelle rigide ore notturne, per potersi scegliere i posti migliori per assistere all'uscita di quelle cinque statue lignee cinquecentesche, pregne di antico fascino e mistero che ancora oggi le avvolgono.
Quella dei Misteri di Molfetta, tra le più antiche processioni pasquali regionali, si ripete immutata negli anni, nei secoli, quando, dopo il Cristo nell'orto, il Cristo flagellato, l'Ecce Homo e il Calvario, sulle note della marcia funebre del molfettese Vincenzo Valente "U Conza siegge", compaiono dal buio della chiesa, i sei fanali della base del Cristo morto.
La processione dei Misteri, dopo aver percorso l'antico cuore molfettese della penisola di Sant'Andrea, si appresta a seguire il tragitto tradizionale per le centrali vie cittadine, per ritirarsi poi attorno alle ore 13, sulle note della marcia "Palmieri".

Quest'anno, purtroppo, all'altezza di Corso Margherita di Savoia, la pioggia ha ostacolato il normale svolgimento della processione, per cui si è optato per riparare i primi quattro Misteri sotto il portico della Polizia Municipale, mentre il Cristo morto, coperto dal baldacchino, è stato condotto nella vicina chiesa di Santa Teresa. Poco dopo, cessata la pioggia, la processione si è ricomposta solo con i primi quattro Misteri, condotti rapidamente, scendendo verso Largo Sant'Angelo, nella loro chiesa di appartenenza, in quanto l'uscita del Cristo morto è stata impedita dalla ripresa della pioggia. Un'ora dopo, con il corteo rappresentato solo dai confratelli di Santo Stefano, l'ultimo dei Misteri ha fatto rientro nella sua sede.

Qui di seguito il nostro reportage, su alcuni momenti della processione: nel centro storico, attraverso gli scatti di Anastasia Altamura (che ringraziamo per la concessione delle foto) e in Corso Margherita di Savoia.





































Con un fraterno abbraccio, i confratelli che hanno portato a spalla i Misteri cedono il posto ai successivi



La pioggia interrompe la processione: i primi quattro Misteri vengono subito condotti sotto il portico dove trovano riparo












Il simulacro di Cristo morto, protetto dal baldacchino, prontamente viene condotto nella vicina chiesa di Santa Teresa











Forte è l'impatto emotivo che queste Immagini riescono a suscitare in colui che le osserva: un antico e anonimo artista ha racchiuso in cinque blocchi di legno, tutto il dolore e la sofferenza del Dio-Uomo che sopporta il peso della Croce con quell'immenso Amore che solo il Creatore può dare




La ripresa della processione










Testo di Maria Cristina Roselli
Foto di Anastasia Altamura, Francesco De Nicolo e Maria Cristina Roselli

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