venerdì 12 aprile 2013

I Riti della Settimana Santa ad Altamura

I Riti legati alla Passione Morte e Resurrezione di Cristo sono  tra i più importanti  per  ciascun cristiano. Vengono così come la primavera si fa spazio dall'inverno portando i suoi primi frutti.
La Puglia è la regione in cui i riti legati alla Pasqua sono i più diffusi e caratteristici e, tralasciando le città più conosciute per queste sacre processioni e riti, ci dedichiamo ai riti che caratterizzano la città di Altamura.

Una delle cappelle superstiti della via Crucis
I Riti si aprono nel Venerdì di Passione quando, dopo aver trascorso sette giorni mediando i dolori della Vergine,  nel tardo pomeriggio il simulacro dell'Addolorata varca il portale della Parrocchia di S. Sepolcro accompagnato in devoto silenzio,  rotto dalla preghiere e dai canti, per il lungo irto e caratteristico percorso delle cappelle della via crucis. Queste furono costruite per volontà del canonico G. B. Massio nel 1615 per contemplare i Misteri della Passione di Gesù Cristo. Furono costruite dalle diverse corporazioni che in alcuni casi si riunirono in confraternite come accadde per i trainieri nella confraternita del Santo Sepolcro che rappresentava l’ultima cappella; S. Giovanni Evangelista dei nobili, le donne nei Dolori della Vergine;  i muratori nella cappella della Veronica e tanti altri. A tarda sera la Vergine fa ritorno in chiesa.
L’attuale immagine dell’ Addolorata è una copia di quella collocata nella sagrestia della Cattedrale la quale andò quasi completamente distrutta in un incendio nel 1919.

Il sabato la popolazione ritorna nuovamente in quel quartiere della città in cui, la stessa parrocchia, organizza anche la Via Crucis vivente. Ricca di suggestività si snoda tra la parrocchia il palazzo dell’ acquedotto (a forma di un castello medievale ) dove viene rappresentato il pretorio, l’orto del Getsemani e la flagellazione e poi, ripercorrendo la via delle cappelle, ritorna alla parrocchia dove avviene la crocifissione, morte e resurrezione.

Il Giovedì Santo, dopo aver partecipato alla messa in cena domini e della lavanda dei piedi, è tradizione far visita al Sacramento  presente nelle diverse chiese. L’altare della Reposizione è addobbato con grandi quantità di fiori e piatti di grano germogliato in casa e portato in chiesa per adornare il “sepolcro“. Le chiese profumano d’incanto di pregiati profumi di incenso e fiori. Nel frattempo la parrocchia di S. Sepolcro apre le porte anche alla cripta dove, allineati, sono esposti i pregevoli e suggestivi simulacri della processione del venerdì.

Repositorio della chiesa di San Domenico

Cristo nell'orto
A mezzogiorno del Venerdì Santo le Associazioni si riuniscono per esporre le statue nel cortile della parrocchia e procedere all’allestimento delle statue che si avvieranno, di lì a poco, in processione.
Alle ore 20 circa le statue escono una alla volta accompagnate dalle rispettive  associazioni.
Il primo è Gesù nell’Orto, statua in cartapesta di modesta fattura che assume però grande importanza grazie all’apparecchiatura processionale e per il privilegio di prima statua. Infatti i portatori (gli ortolani) adornano la statua con dei rami d'ulivo e appesi  i prodotti della terra, dalle arance ai limoni, carciofi, broccoli e quant'altro così come vuole l'antica tradizione. A seguire vi sono Gesù alla colonna (portato dall'Ass. Maria SS. Assunta - S. Irene),  l'Ecce homo (Ass. Maria Ausiliatrice - Sacro Cuore di Gesù), il  Cristo porta croce (Ass. S. Rita - S. Michele),  il Crocifisso (Ass. SS. Medici), statue lignee seicentesche scolpite dallo scultore altamurano Filippo Altieri. Seguono ancora la Pietà (Ass. SS. Rosario - SS. Redentore), il Cristo Morto (Ass. Madonna del Buoncammino)  e l’Addolorata (Ass. S. Anna - Madonna della Croce). 

Cristo alla colonna
Il Gesù nell'Orto e la Pietà sono due statue in cartapesta leccese mentre il Cristo Morto è in legno d'Ortisei e l’Addolorata un manichino vestito. L'attuale statua del Cristo Morto sostituisce quello antico attualmente collocato nella cappella dell'Addolorata nella Cattedrale, opera sempre dell'altamurano Altieri.
Ecce Homo
Il silenzio della notte è come di incanto rotto dai suoni lamentosi delle marce interpretate della banda  musicale che accompagna il lento dondolio dei simulacri che, attraversando le strette vie del centro storico affollato dalla numerosa popolazione, lascerà un segno ed un ricordo di ognuno.
A mezzanotte circa il lungo corteo, accompagnato da i suoni dolorosi e dalle litanie all’Addolorata,  fa ritorno in chiesa.
Fino alla metà dello secolo scorso le statue processionali erano 14 e rappresentavano le stazioni del calvario. Queste presentavano, oltre alla figura del Cristo, alcuni carnefici e giudei che erano causa di lazzi e scherni da parte del popolo devoto ed implorante. Per questo motivo si decise, per le statue più importanti, di eliminare queste figure, mentre altri gruppi statuari furono venduti in alcuni paesi limitrofi.
Dopo il rientro dell’Addolorata bisognerà aspettare un anno intero per la successiva Settimana Santa e i prossimi Riti.

 La Domenica di Pasqua è festeggiata con le tipiche tradizioni culinarie, dall’agnello ai dolci, quali le “scarcelle” e i gustosissimi sospiri.
Il Lunedì di Pasquetta invece è caratterizzato dalle scampagnate che un tempo si facevano sui prati antistanti le cappelle della via crucis e la chiesa di S. Agostino dove, per l’occasione, si festeggiava la Madonna della Sanità, denominata dalla popolazione Madonna delle Frittate proprio per il tipico cibo che accompagnava questi momenti di divertimento e spensieratezza.


Cristo portacroce
SS. Crocifisso

Cristo Morto

Pietà

Addolorata
Il simulacro esce in processione sia in Venerdì di Passione
che il Venerdì Santo



Seguono alcune foto della processione.









Testo e foto di Massimo Colonna

Ringrazio sentitamente Massimo Colonna per aver prodotto questa scheda sulla sconosciuta Settimana Santa altamurana che vuol essere un primo passo per la conoscenza e valorizzazione di questi riti.

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