lunedì 24 settembre 2012

Santi Medici: la festa, il culto, la devozione e la tradizione ad Altamura

I Santi Medici di Altamura
Dal nord fino all'estremo sud della Puglia l’anno liturgico è accompagnato dalle feste religiose, oltre a quelle patronali, anche da quelle meno conosciute anche se non per questo meno importanti. Fra i Santi più venerati in questa terra di Puglia spiccano: S. Nicola, S. Michele, S. Pio, S. Oronzo e anche i Santi Cosma e Damiano meglio conosciuti come i Santi Medici.
Il loro culto è assai diffuso particolarmente a Bitonto, Alberobello, Oria, ma non c’è paese o città che non veneri le loro virtù in una chiesa o in un altare.
Ad Altamura nell'entroterra barese questo culto è diffuso sin dal XV sec, quando sul pendio che dalla chiesetta della Madonna dei Martiri portava fin giù al convento di S. Agostino, sorgeva una chiesetta dedicata ai due Santi martiri.
Più tardi nella seconda metà dell’ 800 questo culto si radicò e fortificò maggiormente per alcuni eventi prodigiosi accaduti in città.
Il comitato della festa SS. Medici di Altamura
Una notte imprecisata un contadino altamurano di nome Giovanni Nuzzolese malato da tempo, sognò due giovani i quali gli dicevano che era guarito e che, per accertarsi chi fossero loro, si sarebbe dovuto recare nella chiesa del monastero di clausura di S. Chiara nel centro storico della città. Al mattino l’uomo era davvero guarito e, raccontato l'accaduto alla moglie, si recò nel monastero come gli era stato detto nel sogno. Arrivato lì, raccontò l'episodio alla madre badessa che, mostrandogli un quadro dei Santi Medici esposto in chiesa, permise all'uomo di riconoscere i giovani apparsigli in sogno.
Quel quadro si trovava lì per un altro episodio accaduto alla fine del XVII secolo. Nel 1682 le suore di S. Chiara fecero voto ai Santi Medici perché colpite da un epidemia. La madre badessa promise ai Santi che se fossero state risparmiate, gli avrebbero dedicato una cappella ornata tutta d’oro.
Il miracolo ci fu e la promessa fu mantenuta.
Intanto in città si sparse la voce del miracolo avvenuto e lo stesso Nuzzolese, radunato un gruppo di fedeli devoti, formò una piccola associazione. Con il denaro raccolto poi in città il Nuzzolese si recò a Lecce per commissionare un gruppo statuario dei Santi ad un maestro cartapestaio salentino probabilmente a Luigi Guacci.
Le statue vestite dei Santi Medici conservate
nella parrocchia Sacro Cuore di Gesù
Così iniziò il culto pubblico ad Altamura e fra i primi promotori vi era lo stesso Nuzzolese e famiglia. Il gruppo statuario probabilmente fu dapprima esposto nella casa del miracolato (?) successivamente fu esposto alla venerazione pubblica provvisoriamente nella chiesetta di S. Vito attuale chiesa di S. Maria della Consolazione. Dopo un pò di tempo però queste statue che non riuscivano a trovare una sistemazione furono trasferite nella cappella di S. Gaetano dove ci furono i primi festeggiamenti in onore dei Santi.
Intanto, nel 1913 la chiesetta di S. Vito veniva ampliata e diventava sede parrocchiale con il titolo di S. Maria della Consolazione, Madonna già venerata in quella chiesa e ritenuta molto miracolosa. L'allora parroco era il compianto Don Giosafatte Moramarco. Lui si prodigò affinchè non si perdesse neanche il culto per i Santi Medici iniziato anni prima nella chiesetta.
Per questo furono acquistate delle statue dei Santi nello stile dei manichini vestiti e li posizionarono in chiesa. Il 16 luglio 1947 le statue in cartapesta, con atto notarile che attestava la donazione da parte del figlio del miracolato Michele Nuzzolese alla chiesa della Consolazione, facevano ritorno definitivamente dalla cappella di S. Gaetano alla parrocchia della Consolazione.
Quadro raffigurante i Santi Medici nella chiesa di S. Chiara
Le statue – manichini vennero allora conservate per dar posto a quelle in cartapesta.
Già in quell'occasione il comitato si ingrandì con l'adesione di nuovi soci.
L'11 ottobre 1950 il gruppo statuario in cartapesta veniva posizionato in una nicchia elevata su di un altare costruito per i Santi con le offere di devoti altamurani e degli emigrati in America e benedetto dall'allora vescovo Mons. Salvatore Rotolo.
Il parroco in quegli anni era Don Nicola Loiudice. Dopo poco tempo, però, il suo mandato fu trasferito nella nuova parrocchia del S.Cuore di Gesù e per sua personale devozione e volontà portò con se anche i manichini vestiti dei S.Medici.
Da allora la festa dei SS. Medici è curata da un attiva e numerosissima associazione maschile e femminile  che si impegna a raccogliere offerte per la realizzazione della festa esterna.
La chiesa di S. Gaetano
(foto tratta da internet)
Caratteristica è la cosiddetta "questua nelle campagne" la quale, fin dalle origini della festa, consiste nell'andare in giro per le masserie e jazzi che si estendo sul territorio murgiano, non solo altamurano,  per raccogliere le offerte di pastori e massari da tempo devoti ai SS. Medici. In passato questa speciale questua avveniva diversamente: i massari consegnavano "u mnzett", ovvero un sacco pieno di grano di diversi chili, al posto delle offerte in denaro. Compito dell associazione era, in seguito, rivendere il  grano a mugnai, o anche a famiglie, e con il ricavato ottenuto organizzavano la festa. 
Sia allora che oggi la festa è  preceduta da un triduo in onore dei santi con benedizione eucaristica. Si invitano diversi sacerdoti e vescovi per animare le omelie di accompagnamento alla festa seguite dalla numerosa popolazione altamurana molto devota ai Santi. 
Il giorno della festa numerose messe riempiono la giornata e a sera dopo la S.Messa prende il via la seguita processione dei SS.Medici che fino a qualche anno fa erano portati a spalla dall'associazione maschile; ora invece su un carro trainato a mano a causa del notevole peso dell'apparato processionale.
A tarda serata il gruppo statuario fa rientro in chiesa accolta dal popolo commosso ed implorante.





Testo e foto di Massimo Colonna

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